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La storia, sotto i nostri piedi

FORMIA Il patrimonio archeologico underground nell’analisi di Di Cola

Reperti archeologici Formia Luigi Di Cola

L'architetto Luigi Di Cola interviene sul tema a lui caro: "Formia underground". Raccogliamo volentieri il suo contributo: "Le risorse archeologiche nascoste, su tutto il territorio, sono una realtà che forse pochi conoscono! Via Vitruvio, i centri storici, il mare, la costa, le aree collinari, i monti, hanno tutte tracce che vanno dal megalitico al romano ed ad epoche successive. Esse dovrebbero essere messe in luce ed individuate in mappa, con interventi mirati e puntuali, affinché tutti possono averne la percezione. Le emergenze archeologiche più importanti sono sotto gli occhi di tutti, anche se buona parte di esse non sono chiaramente evidenziate con didascalie e cronologia storica. Quelle nascoste e giacenti ancora nel sottosuolo non sono individuabili neanche in mappa. Queste risorse sono una realtà tangibile anche se sono disseminate su tutto il territorio. Ho visto posizionare la nuova condotta fognaria su Via Vitruvio e sono rimasto sbalordito nel vedere, man mano che si effettuavano gli scavi, metter in luce tracce di vita quotidiana romana e poi perplesso quando sono state ricoperte: ambienti della "domus" ancora intatti, mosaici policromi, marmi, mura in opus reticulatum, in Iatericium o in incertum. "Peccato che tutto sia stato ricoperto". Come è possibile non percepire che i siti archeologici se pur nascosti sono una indiscussa risorsa. Mettergli in luce, con interventi mirati, è ancora pensabile, possibile ed attuabile. Queste sono tangibili realtà, perciò la città può trarne vantaggi e che vantaggi! Il mio pensiero, nel vedere tutto ciò, mi ha portato a tempi non troppo lontani: a quando ho assistito ad un documentario trasmesso dalla TV nazionale. Le riprese hanno messo in evidenza con chiarezza una piccola realtà della nostra Italia. Mentre si interveniva per un normale scavo per il passaggio di sottoservizi, sono emerse strutture e l'impianto urbanistico di una città di altra epoca. Ecco cosa hanno fatto. Hanno continuato a scavare mettendo in luce tutto ciò che affiorava, valorizzandolo con percorsi, illuminazione, didascalie, cronaca, storia, tutto appropriato ed ogni altro ancora, senza sovrapporsi ai sottoservizi, ai quali hanno trovato una canalizzazione a se stante. La città superficiale non ha cambiato volto, ma ha acquistato un grosso punto in più: la vivibilità e visitabilità delle risorse nascoste. I sottoservizi non hanno perso minimamente le funzioni specifiche, ma hanno trovato la propria sistemazione, "scavando una sola volta", anche Reperti archeologici Formia Luigi Di Colain proiezione di un eventuale potenziamento. Ora tutti possono visitare i reperti archeologici rinvenuti, studiarne le funzioni specifiche e l'epoca, calandosi nel periodo storico in cui sono stati realizzati. Questo è rimasto sempre nei miei pensieri. Mentre eseguivano gli scavi ho pensato subito ad un percorso sotterraneo di Via Vitruvio, ad un museo underground che, partendo dalle risorse archeologiche poste al di sotto Piazza della Vittoria, riqualificando anche l'area dell'attuale sede comunale, mettesse in luce le emergenze nascoste, con un intrecciarsi di cunicoli, sino ad arrivare al mare, al porto, alla banchina, ai criptoportici, a villa "Rubino", al porticciolo Caposele, alla Marina, al Cacone ed in alto, poi, verso il centro storico di Castellone, pregno di risorse affioranti e non, che vanno dal megalitico ai giorni nostri. Tutto questo è ancora fattibile? Sì! Si possono ancora portare alla luce situazioni di pregio archeologico sia a livello architettonico, sia a livello d'impianto urbanistico e nel contempo far passare tutti i sottoservizi a valle, senza eventuali impianti di sollevamento o quant'altro. L'archeologia, questa risorsa incommensurabile, è da non trascurare.