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Il mare è . . . Vita attiva

GOLFO Di Cola propone l’apertura degli stabilimenti tutto l’anno



Formi il mare Luigi Di Cola

L'architetto Luigi Di Cola ci offre un importante contributo su quella che può essere una risorsa indiscussa "il front water" del Golfo di Gaeta, Di Cola osserva: "Per i centri costieri del Golfo di Gaeta, il mare dovrebbe essere il volano di crescita economica a tutto campo. Purtroppo, sino ad oggi non si vede nessun segno urbanistico - architettonico che possa dare una tangibile spinta verso uno sviluppo sia a breve, sia a lungo temine del "front water”. E' un bene inviolabile e allo stesso tempo prezioso il "front water del Golfo e non è possibile che, in alcuni spazi, vi siano un susseguirsi episodiacale di cose non attinenti alla vita marinara: parcheggi per autosnodati o deposito per containers, spazi destinati a cassonetti per la raccolta dell'immondizia, spazi vuoti attrezzati di tutto punto ma inutilizzati, capannoni ancora con coperture in materiale altamente cancerogeno, sbocchi d'acqua non salubre, strutture avulse dall'uso specifico del suolo di un fronte d'acqua, concessioni e tratti di arenili che erano punti di ritrovo peculiare in tempi non troppo remoti, ora versano in uno stato di abbandono totale: sterpaglia, canne al vento, acquitrini e depositi di ogni genere», Spiega Di Cola: «lo ho un concetto ben preciso d'utilizzo del "front water", pensate un po', nella mia mente c'è la montagna, Perché? La montagna da dicembre a settembre è vita. È vita per quel susseguirsi di gente che settimanalmente vivono la neve, I maestri di sci lavorano, le baite sono un antirivieni di sciatori, gli alberghi pieni ed il paese un brulicare continuo di turisti. Lasciano ricchezza ovunque. La  montagna è una risorsa invernale indiscussa. Il mare nostrum, risorsa inconfutabile in primaverile, in estate, in autunno e perché no anche in inverno. Se si utilizza come elemento trainante, per un turismo vivo, il "front water" del Golfo, attraverso scelte adeguate e rispondenti alla vita di mare, si potrà avere, con certezza, lo stesso flusso di turisti della montagna». Quindi Di Cola illustra il suo sogno e i suoi dubbi: «Il mare da noi, da marzo ad ottobre, dovrà essere Vita attiva. Ma quali attrezzature, quale prospettiva di vivibilità ci sono per l 'utilizzo turistico a tutto campo nel nostro “front water”? Poche e non bene  attrezzate, per quei vincoli dettati da leggi a volte troppo repressive, non chiare e poco rispondenti al vero utilizzo di suolo del «front water». Non è possibile che, gli stabilimenti balneari siano aperti solo due o tre mesi l'anno e solo per l'utilizzo degli arenili, gli alberghi chiudono per trasformarsi in residence, le attrezzature portuali sono inesistenti, le attività marinare non si possono praticare per mancanza di strutture ed attrezzature specifiche. Non vi sono scuole per la vivibilità del mare, come quelle di sci in montagna, con maestri qualificati per gli sport legati a quest'immensa risorsa. Perché? Non ci dovrebbero essere i perché. Abbiamo le potenzialità per far turismo tutto l'anno. Ci sono professionisti disposti a lavorare nel settore specifico, se le proiezioni e le attese di crescita del golfo sul "front water" fossero programmate con effettiva rispondenza alla vita di città di mare. Non precludiamo, con cavilli d'ogni genere ed a volte futili, le iniziative protese alla valorizzazione del "front water". Incominciamo subito ed anche a piccoli passi, dando la possibilità ai concessionari degli stabilimenti balneari di stare aperti sempre, sia in estate, sia negli altri periodi dell'anno. Di adeguarsi alle norme vigenti, per poter fare la piccola ristorazione e secondo le necessità, servirsi di un maestro di nuoto, di sci d'acqua, d'immersione, di vela o di quanto è connesso con la piena vivibilità del mare. Permettiamo ai concessionari di tratti d'arenile, di avere anche la possibilità di uno specchio acqueo per poter installare pontili mobili, realizzati con strutture di facile rimozione, per attracchi di natanti e svolgere lezioFormia e il mare Luigi Di Colani di canoa, di vela, di surf o altro connesso con l'attività marinara. Tutto questo darà subito la possibilità a scuole, a comitive dell'Italia del nord o dell'Europa settentrionale di venire, senza problemi, per frequentare corsi settimanali sulla vivibilità del mare. Il "front water", nel suo assetto di programma immediato, dovrà avere come principio di sviluppo, il concetto fondamentale di linea "attiva rivierasca" a 360°. Solo uscendo da scherni e canoni convenzionali che, hanno fatto finora del litorale uno spazio vivibile solo in parte ed esclusivamente in estate, si darà un impulso energico ed indiscusso ad una nuova organizzazione di vita del Golfo. Il "front water", termina Di Cola, dovrà essere un parco naturale "attivo" e di piena vivibilità sociale, legato esclusivamente alle attività marinare: un progetto urbanistico - architettonico, da realizzare nel più breve tempo possibile, per dare valore al "front water" del golfo, è un atto dovuto.