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Progetto architettonico del restauro conservativo e ristrutturazione dell'ala del Castello Baronale da destinare a struttura permanente di promozione culturale.


Architettura Castello Baronale di Minturno Luigi Di Cola


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Architettura Castello Baronale di Minturno Luigi Di Cola


1- DAL V ALL'VIII SEC. IL CASTRUM ROMANO (TAV. 1)

Il CASTRUM fu sicuramente il primo intervento sul quale poi si adagiarono le successive aggiunte e variazioni, sia strutturali che spaziali. L'accampamento era più piccolo dell'attuale organismo e constava di strutture in muratura; una cinta muraria con il passaggio all'aperto delle sentinelle e torri per l'avvistamento. Pochissimi segni certi della sua esistenza. Uno di questi è il pavimento della "corte" in mattoni di cotto disposti a coltello con disegno a "spina di pesce", che è assente in tutti gli altri spazi del Castello. Si sono ipotizzate tre torri individuate lungo la cinta per struttura, per forma e dimensione. Del muro che collegava le torri non si ha traccia, coperto dagli interventi successivi. Una struttura turriforme, quindi che, nell'ipotesi citata, avvalora la tesi di un punto stabile di difesa e avvistamento. La vecchia torre che esisteva nell'angolo del torrione fu riadattata ad ambiente di transito fra le due ali laterali Nord e Ovest e di comunicazione verticale per la torre circolare; mantenne, invece, le sue caratteristiche, in altezza e in dimensione, inalterate. Lo spazio rimanente in pianta tra le due torri nell'ala superiore del Castello, fu integrato da vani di servizio, stalle, cucine e spazi comuni. La parte riservata alle stalle era formata in origine da un unico ambiente a livello del terreno voltato a botte ad arco ribassato. In seguito la parte superiore delle stalle fu coperta da un solaio ligneo portante per consentire il passaggio della ronda. La parte inferiore del Castello fu invece predisposta per accogliere cantine, cisterne e carceri. Di questi ambienti non si ha traccia della primitiva copertura né della realizzazione dei solai. La costruzione di una serie di archi (peraltro di grosso spessore, diversa imposta e dimensione) alla cerniera interna tra ala Sud e ala Ovest, consentì la costruzione di una scala per collegare la Sala dei Baroni con gli alloggi di nuova costruzione nell'ala Sud.


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2- DALLA FINE DELL'VIII AL X SEC. CASTRO LEOPOLI (TAV. 2a/2b)

Il Castello di LEONE III (795-816) si adagiò sulla planimetria del CASTRUM, creando, all'interno spazi di dimora e di servizio e, all'esterno, strutture di difesa. Una sede stabile, quindi,ma anche e soprattutto una rocca difensiva. Il Castello, in questo periodo, era un'unità fortificata a se stante divisa e separata dal borgo, a sua volta circondato da mura difensive. Due date danno conferma dell'esistenza di questo primitivo organismo medievale. Nell'839 si amplia il quartiere, si circonda di mura e si fortifica ed amplia il CASTRUM (3). Nell'877 Papa Giovanni VIII (872-882) convoca in questa rocca i Principi ed i Castaldi dell'Italia Meridionale, con l'intento di costituire una Lega contro le incursioni dei Saraceni che dall'842 infestavano le coste tirreniche (4). Durante l'VIII e il IX Sec. il Castrum si amplia ed arricchisce di spazi di diversa destinazione e funzione (5). L'evoluzione difensiva fu caratterizzata dalla costruzione di un Torrione circolare diverso per dimensioni e forma dalle torri preesistenti; un grosso intervento sicuramente proporzionato rispetto alle dimensioni degli altri ambienti ma reso necessario dai requisiti di funzionalità imposti dal reparto difensivo. Il torrione è sorretto da due  volte a botte a sesto ribassato tagliate in senso longitudinale e trasversale da quattro archi a tutto sesto. I piani sovrastanti sono sostenuti da travi linee. A fianco di questa nuova torre fu posto il nuovo ingresso munito di ponte levatoio, a cui si accedeva attraverso due Porte poste in pendio, da questo si accedeva a sua volta in un spazio "Comune" a solaio ligneo sopra il quale vi è la grande Sala dei Baroni coperta da capriate lignee. A questa sala si accedeva attraverso una scala interna ambiente "comune" e, attraverso una gradonata esterna, che permetteva per mezzo di un lungo terrazzo alla sala stessa di affacciarsi sul cortile.


Architettura Castello Baronale Minturno Luigi Di Cola


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3- DALL' XI AL XIII SEC. PERIODO NORMANNO (TAV. 3a/3b)

Si può supporre che in questo periodo ci sia stata una massiccia opera di ricostruzione e di ampliamento del Castello, soprattutto in senso architettonico. Le trasformazioni che si sono operate hanno definito principalmente l'abbellimento della "Corte" e di vari spazi interni, orientante maggiormente l'organismo a "dimora", mantenendo sempre fissi,comunque, i requisiti di sicurezza. Il punto di attacco tra le ali Sud ed Ovest viene scelto come nuovo luogo per l'ingresso così che l'accesso fosse facilitato per i mezzi e le persone. Evidentemente le tensioni nel golfo erano scemate e, per questo motivo si crea nella parte Sud questo nuovo e più importante accesso, adiacente alla Porta d'Entrata alla città,un grande ampliamento verso la piazza, interna le mura, destinato agli alloggi. L'ingresso viene interessato da queste variazioni con l'aggiunta di una nuova campata allo spazio d'angolo già esistente. Nelle due campate vengono inserite due volte a crociera, con chiavi decentrate rispetto al perimetro, che esaltano grazie alla loro altezza la qualità della nuova Porta-Ingresso. Il nuovo prolungamento a Sud, gli alloggi al piano superiore ed i locali di servizio al piano inferiore danno conferma dell'unità raggiunta, in quest'epoca dal borgo e dal castello, con il secondo punto di forza del primo. Tutti i nuovi locali destinati a dimora vengono coperti con volta a crociera, sempre decentrati, e, questo fatte progettuale investe anche le superfici lasciate libere dai precedenti interventi. All'interno della Corte notevole fu la costruzione del Porticato ad "L" con capriata lignea ad una falda; questo era costituito da arcate a sesto acuto poggianti su colonne di spoglio. Le cinque campate, più una laterale, continuavano idealmente il "nuovo" ingresso all'interno del cortile, conciliando la funzionalità e la praticità del percorso coperto con la qualità architettonica della progettazione della Corte. Gli ambienti adiacenti il Portico, già sistemati a servizi, mantengono inalterata la funzione mentre l'introduzione delle volte a crociera esalta, ora la spazialità del sistema semi coperto/coperto.


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4- DAL XIV AL XVI SEC. PERIODO GOTICO (TAV. 4a/4b)

Incisive in questo periodo sono alcune realizzazioni che riguardano principalmente l'introduzione di elementi architettonici tipici come volte ed archi a sesto acuto. Si opera principalmente sulle facciate e negli interni; particolarmente importante è l'evoluzione architettonica del Portico ad "L". La struttura lignea Normanna, che si reggeva su archi e colonne, venne sostituita da una copertura portante in muratura,per meglio permettere la costruzione degli ambienti sovrastanti il Portico. Si inseriscono pilastri regolari di pietra calcarea, ben squadrata, accanto le colonne di spoglio, per sorreggere cinque volte a crociera a sesto acuto. Ogni campata è segnata trasversalmente da un arco-costolone pure a sesto acuto. Il Portico fu ridimensionato delle ultime due campate. Sono facilmente distinguibili le due diverse strutture sovrapposte, accentuate dal rigonfiamento della prima sotto le spinte della seconda. Anche la gradinata ed il terrazzo , che si affacciano sul cortile, furono opera di rimaneggiamento: questo sistema aperto venne trasformate in " Loggia" con la costruzione di cinque arcate a sesto acuto su pilastri di sezione quadrata, che a loro volta poggiano sul parapetto del terrazze stesso. La copertura é in legno ad una falda portata dal sistema citato, interamente in pietra squadrata, la stessa dei pilastri del portico, particolarmente lavorata con cura nelle modanature negli attacchi Parapetto-Pilastro e Pilastro-Arco. Un tutto armonico che continua idealmente il Portico ad "L". Nella parte Nord furono inserite due volte a crociera, il piano superiore le stalle, a creare un unico ambiente "Comune" le quali andavano a sostituire un solaio ligneo (6). Il piccolissimo ingresso ora, interno le mura, fu ricostruito in funzione di una sua più nuova utilizzazione; infatti, all’esterno viene creato un vano quadrato nel quale viene inserita una scala a pozzo che da un lato riqualifica quest'accesso alternativo e lo pone in risalto e, dall'altro migliora la comunicazione, attraverso un ponte di legno tra le due ali, permettendo un passaggio della ronda (7). La riconoscibilità di questo periodo è nella sistemazione architettonica del tutto con gli ampliamenti, il portico, le crociere e nella qualità che assumono questi interventi  individualmente. L'assetto del Castello ha raggiunto in quel periodo la planimetria che é arrivata fino ad oggi. Si agisce anche sulle facciate Nord ed Est; quattro pilastri, inseriti alla maniera delle chiese gotiche, disegnano la facciata Nord racchiudente tre finestre. Furono impiegati i piloni probabilmente perché la spina delle crociere normanne non era ben bilanciata sul lato interno alla corte. Questo intervento di consolidamento rappresenta una correzione apportata al sistema  normanno più che un rifacimento vero e proprio della facciata. La facciata Est, con lavori di rifinitura, ne risente con l'introduzione di finestre e porte, le cui cernici sono in larga parte di pietra lavorata per dare importanza, anche a questa nuova Ala destinata a servizi.  Parallelamente a queste tipo di progettazione, divenute diverse le esigenze difensive a causa dell'avvento della Polvere da Sparo nella seconda metà del Quattrocento, si opera sul dimensionamento delle mura e delle torri. La presenza di due muri addossati, ben distinguibili negli enormi vani - finestra, evidenzia la costruzione del grosso muro irregolare accanto a quello esistente. L'ingrossamento delle mura insieme ad un'alta scarpata protettiva, che circonda l'edificio  a Nord – Ovest - Sud, fu l'intervento esterno più appariscente. Le torri vengano abbassate, fatta eccezione per il Mastio, i camminamenti  vengono provvisti di fenditoie per i fucili, e, lungo tutta la Cinta del Castello si inseriscono  Centine (8). Fu completata anche l'Ala Sud-Est con l’introduzione di tre ambienti della dimensione che il nuovo spessore del muro aveva originato. I locali vennero destinati a sevizi come Contenitori di Grano-Frumento. Gli spazi al piano terra non avevano aperture, come del resto il Mastio attiguo, fino ad una decina di metri. L'aspetto esterno assume una caratteristica difensiva mentre l'interno ei arricchisce di nuovi spazi ed elementi architettonici.



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5- DAL XVIII AL XX SEC. PERIODO MODERNO (TAV. 5a/5b)

Nei sec. li XVIII e XIX, quando le possibilità di assedio alla città si erano notevolmente ridotte, anche se, non cessarono completamente, si praticarono all'esterno, nei punti panoramicamente più interessanti , delle balconate con balaustre ed ampie finestre, che andarono a sostituire le piccole aperture strombate (9). All'Ottocento risale la trasformazione interna della torre circolare con l'introduzione di setti ortogonali e, dei locali vicini con la creazione di due ambienti sovrapposti con volte a padiglione di tipe Borbonico; é la primitiva torre trasformata in alloggi ed in spazio di comunicazione tra le due ali. E sono in quest'ultimi  spazi che vengono inserite due volte, a vela ed a botte, molto ribassate. Volte a Padiglione in forati di cotto sono state inserite negli ambienti di "dimora" nell'ala Sud, mascherando così le coperture originali a crociera. Grande é il terrazzo ricavato nella profondità del muro, sempre a Sud, con un’opera di costruzione della scarpata che si presentava molto sgretolata. Fu terrazzata la scarpata e lo spazio esterno al borgo per creare uno spazio unico che si adattasse alle nuove esigenze funzionali commerciali. Tra l'Ottocento ed il Novecento fu portato a termine il consolidamento del Portico. Le volte a crociera della seconda struttura spingono sul portico normanno allontanandolo: nelle volte si seno create delle lesioni mentre il portico a "Colonne" ha subito un abbassamento dovuto al peso dei piani aggiunti successivamente. Tre catene in ferro ed una cerchiatura esterna furono introdotte ad impedire il movimento. Sempre nel l'ala Sud, dopo il 1950 e cioè dopo che questa parte fu donata all'Ente Assistenziale Asili Nido, si sono introdotti  nuove pareti per creare i locali per l'Asilo gestito dall'Ente.


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