Il lampadario in cristallo ad impreziosire la vista della cucina e della zona pranzo
Ho per questo lavoro di ristrutturazione un legame particolare, mi ricordo ancora come fui incaricato della progettazione.
Chiesi ad un imprenditore col quale stavo collaborando, di venire nello studiolo interno alla mia abitazione assieme al suo responsabile tecnico, per discutere di vicende lavorative. Nella visita l’imprenditore vedendo la mia abitazione, esortò:
<< … Architetto, tu dovrai essere il tecnico che ristrutturerà un mio immobile! >>
Quelle parole non furono semplici lusinghe di circostanza, ma seguirono velocemente le azioni, che mi portarono a fare prima il rilievo dell’immobile e poi la progettazione.
Fui attratto dalla capacità di immaginazione dei due proprietari – marito e moglie – che con estrema lungimiranza seppero intravedere le potenzialità di un immobile oramai in condizioni di profondo degradato e fatiscenza.
La gioia profusa dagli occhi dei proprietari, man mano che il progetto si incominciava a delineare, ruppe immediatamente il rapporto formale tra Architetto e cliente e nacque uno splendido rapporto di amicizia che tutt’ora custodisco con affetto.
Sia Carolina che Bruno – i due proprietari – erano concordi che quella progettazione doveva poter dire qualcosa di nuovo, utilizzando la Pietra del proprio territorio: IL PERLATO ROYAL CORENO.
Da quel momento incominciai a studiare - coadiuvato dal un sapiente Geometra Massimiliano Velardo responsabile tecnico della Centro Italia Marmi – tutte le caratteristiche del Perlato Royal Coreno.
Ragionando sul materiale vennero fuori diversi prodotti che adesso sono parte integrante della produzione interna all’Azienda Centro Italia Marmi, come ad es.: la valorizzazione delle scorze utilizzata per il forno e per la SPA; l’installazione del mosaico interno alla zona SPA e nei bagni; Il portale diamantato all’ingresso; la bocciardatura a trama grossa, ribattezzata “Spike” per l’ornamento scultoreo capace di far scomparire il camino nella zona pranzo, ed altre sperimentazione effettuate in l’occasione della ristrutturazione.
Nacque una progettazione attenta al riutilizzo moderno di ogni componente interna all’immobile, grazie al sapiente lavoro della Ditta Di Tora – Antonio e Guido, padre e figlio.
Ripristinammo le vecchie aperture finestrate che scoprimmo pulendo le pareti da un intonaco oramai inconsistente, rinvigorimmo le pietre accarezzandole come se fossero animate e riddammo nuova vita a tutte le componenti lignee.
Trattandosi di mura portanti, mi adeguai all’esistente con l’obbligo di non interrompere la continuità degli spazi già connessi tra loro, e decisi di mascherare il comparto impiantistico a parete studiandomi tutti i prospetti dell’interno, per ricreare porzioni di zone intonacate al fine di nascondere perfettamente le tracce impiantistiche.
La progettazione di illuminotecnica, importantissima in ogni progettazione – come è nel protocollo dello studio LDC Architettura - è stata delineata parallelamente al progetto Architettonico e definita dalla capacità tecnica di Corrado Poli ed il suo staff.
Oggi, questa abitazione è un tempio del Perlato Royal, appena si entra vi è un cristallo che custodisce i fossili di questa antica pietra per far comprendere ad ogni visitatore la bellezza della natura e come l'intelligenza dell'uomo possa riutilizzare questo dono.
Il cristallo - posizionato come un tappeto all’ingresso dell’abitazione – si trasforma in quadro, grazie ad uno specchio posto sulla parete frontale che nasconde una cappottiera, il tutto, valorizzato da due archi perfettamente simmetrici che delineano la zona relax dalla sala “Matriarcale - Patriarcale” di pranzo.
Un grande plauso vi è alla competenza delle maestranze, quali: il fabbro – ditta F.lli Costanzo – ed al vetraio - ditta Vittoria Rotondo in particolare al figlio Diego – che hanno cooperato assieme al falegname, al fine di definire molti degli oggetti di design all’interno dell’appartamento.
La zona pranzo, caratterizzata della scultura del camino e dal grandissimo tavolo per le cene familiari, è sovrastata da due grandi travi in ferro dove vi è alloggiata una graduale illuminazione che rende soffuso o fortemente illuminato lo spazio a seconda che lo stesso si trasformi in sala proiezioni o in sala pranzo.
Superando l’arco in pietra, che divide la zona pranzo con la cucina, vi è il maestoso forno rivestito dalle scorze che sono la “faccia di montagna” del Perlato Royal Coreno.
In questo ambiente vi è una scoperta graduale degli elementi peculiari:
Il controsoffitto curvo – realizzato dall’amico Gaetano Di Siena – impreziosito dallo splendido lampadario di cristallo scelto sapientemente dalla donna di casa; la cucina tra legno e top folding in Perlato Royal realizzata - come le altre componenti il legno presenti in casa – da Giuseppe e Raimondo Di Vito, ditta denominata:“Il mio Falegname”; la cantina del vino anch’essa caratterizzata da un folding in Perlato Royal che divide, l’alveolo di bottiglie, dalla zona degustazione - fino ad entrare in un bagno di servizio polifunzionale: lavanderia.
Le curve sinuose dei controsoffitti, del forno e del lampadario, trovano seguito nell’ambiente SPA, dove un intonaco idraulico, sapientemente inspessito, simula un suggestivo ambiente “grotta”.
L’acqua della SPA, illuminata da luce naturale, riverbera la luce sulle pareti di mille sfumature di colore grazie al mosaico in Perlato Royal, facendo per un attimo smarrire i visitatori, immergendoli in una delle grotte del nostro mediterraneo (tramite un tunnel solare che arriva fino al tetto, questo ambiente può fregiarsi di avere sempre luce diretta anche di notte quando vi è una “buona” luna).
Grazie all’abilità di Antonio Cardillo - specialista di impianti piscina negli USA - abbiamo integrato nell’ambiente la teatralità della cromoterapia che rende ancora più suggestiva l’esperienza sensoriale all’interno della SPA. La stessa SPA è poi connessa con la zona notte che all’occorrenza può dividere o ampliare il bagno all’interno della suite.
Il più grande plauso di questa esperienza va a Bruno e Carolina che seppero intravedere in un rudere una Royal Home.
Arch. Davide Di Cola